NOI NON STIAMO IN SILENZIO
- giornale laurana
- 22 set
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Questa mattina le nostre città hanno visto centinaia di studenti e studentesse unirsi in uno sciopero contro la guerra tra Palestina e Israele, una guerra che da anni semina sofferenza, distruzione e divisioni.

Lo sciopero non è soltanto un atto di protesta, ma soprattutto un grido di pace: chi oggi ha lasciato i banchi di scuola lo ha fatto per affermare che la violenza non può essere la risposta ai conflitti. Bambini, famiglie e intere comunità stanno pagando un prezzo altissimo, mentre il dialogo e la diplomazia restano spesso in secondo piano.
Molti cartelli e striscioni ricordavano un messaggio semplice ma potente: “Nessuna guerra porta giustizia, solo dolore”. L’iniziativa nasce dalla convinzione che i giovani abbiano il diritto anzi il dovere di far sentire la propria voce contro ciò che è ingiusto, anche quando accade lontano da quella che è la nostra realtà.

Ecco perché è fondamentale non restare nel silenzio e nell'indifferenza ; l’indifferenza è la miglior alleata della violenza, perché lascia che ingiustizie e soprusi continuino senza opposizione. Parlare, manifestare, informarsi e prendere posizione significa scegliere da che parte stare, e contribuire, anche nel nostro piccolo, a un mondo più giusto.
Lo sciopero di oggi ci insegna che la scuola non è soltanto un luogo di apprendimento, ma anche di coscienza civile.
Partecipare significa ricordare che la pace non è un’utopia, ma una scelta quotidiana e che rifiutare la guerra è il primo passo per costruire un futuro diverso, il NOSTRO futuro .





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